Amore consapevole con il progetto One Health

One Health

One Health, salute unica, è il nome del progetto di Msd Animal Health che consiste nella creazione di un tavolo di lavoro multidisciplinare che riunisce giornalisti, docenti universitari, istituzioni e rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria. Al centro la convivenza consapevole, sicura e rispettosa di esseri umani, animali e ambiente.

Sostenibilità, benessere, prevenzione di One Health

Il tavolo di lavoro di One Health è un mezzo per consentire a tutti gli attori di confrontarsi sul tema della salute unica, definirne le caratteristiche principali, le forme per divulgarle e le ripercussioni concrete su uomini, animali e ambiente.

Insieme a Msd Animal Health, il progetto One Health è realizzato dall’agenzia di consulenza e comunicazione Connexia (Gruppo Retex) con il team innovation guidato da Italo Marconi. Msd Animal Health opera nel settore biofarmaceutico. Msd Animal Health è la divisione dedicata alla salute animale con farmaci, vaccini, soluzioni e servizi di gestione della salute in ambito veterinario e anche prodotti di identificazione, tracciabilità e monitoraggio digitali. È presente in oltre 50 paesi e i suoi prodotti sono disponibili in più di 150 mercati.

Il progetto si articola in tappe successive:
Prima fase – Raccolta di informazioni. Monitoraggio delle tematiche inerenti il progetto affrontate nelle conversazioni online e sulla stampa, e attraverso un sondaggio alle principali associazioni di categoria (Fnovi, Fondazione Mach, Anmvi, Sisca, Soipa, Izs Venezie, Assocarni, Unaitalia, Filiera Italia, Assoavi).

Il confronto e la messa in comune delle informazioni rappresenta il primo passo verso un progetto comune, visto che sostenibilità e benessere si ottengono solo se c’è collaborazione, e solo se sono per tutti.

Seconda fase – Analisi e commento dei dati da parte di uno steering committee composto da giornalisti e docenti universitari in ambito medico-scientifico e ambientale. Il confronto proseguirà insieme al committee of expert delle associazioni di categoria: status dello One Health e prossimi passi da intraprendere.

Terza fase – Il manifesto One Health di Msd Animal Health che raccoglierà tutte le istanze degli attori coinvolti, così da portare il progetto della salute unica a beneficio di tutti.

Le informazioni di partenza

L’approccio One Health, ossia la circolarità tra benessere del mondo animale, umano e dell’ambiente, non è nota al 75% dei rispondenti, nel senso che non viene preso in considerazione uno dei 3 fattori.

Un altro aspetto è la proattività nell’approccio, cioè ciascuno deve fare la propria parte, dunque è necessario essere informati. Le fonti principali di informazione per i consumatori sono i media tradizionali e soprattutto online. Quotidiani nazionali e locali, testate specializzate o di lifestyle, social network in particolare quando si tratta di coinvolgere gli utenti e quando entrano in campo emotività e sensibilità dei singoli. Cruciale che l’informazione sia veicolata da esperti e che sia corretta.

Veterinari: primo la prevenzione

Che siano animali d’allevamento o domestici, per i veterinari la prevenzione è al primo posto. Per i consumatori, invece, la prevenzione è l’ultima istanza, e viene collegata solo a eventi considerati come emergenze, come le epidemie di aviaria o peste suina. Con gli animali domestici, secondo i veterinari, la percezione è ancora più distante, perché i pet lover non avrebbero consapevolezza delle possibili zoonosi che si potrebbero sviluppare nel contatto con il proprio pet.

Tra i comportamenti da tenere sotto controllo c’è l’umanizzazione del pet, in crescita e con conseguenze dirette sul benessere dell’uomo e dell’animale: zoonosi, alimentazione, comportamenti, sono le fasce di rischio. Per esempio, i veterinari sottolineano come l’umanizzazione faccia sì che certe esigenze vengano ignorate, come il bisogno di sentirsi parte della propria specie. Questo include socializzare con i propri simili, seguire una dieta corretta per le esigenze nutritive dell’animale (non per i desideri del padrone, magari vegano, è uno degli esempi citati dalla ricerca). Si tratta a tutti gli effetti di “maltrattamenti inconsapevoli”, anche in buona fede, che sviluppano patologie comportamentali, malattie croniche e aumento dell’aggressività.

Sicurezza alimentare e abitudini

L’indagine guarda anche al consumo di carne, considerato sensibile per la sostenibilità ma anche sotto il profilo del benessere animale. Quest’ultimo aspetto, insieme alla sostenibilità ambientale degli allevamenti, è più presente all’attenzione dei professionisti della filiera. Come incentivarli? Con norme e regolamenti aggiornati, con controlli e sanzioni per chi trasgredisce, come deterrente. Su tema controlli e sanzioni anche il consumatore concorda. Ma la sostenibilità, sottolineano gli operatori della filiera, deve essere anche economica.

Il 44% dei rispondenti per la categoria consumatori dichiara di aver iniziato a mangiare meno carne soprattutto per principi etici riguardo agli animali e per ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi. Sono aspetti cui è sensibile anche la filiera.

La convergenza di tutti gli attori della filiera, uomo, animali e ambiente, si attua anche per il tema della sicurezza alimentare, ma questa consapevolezza non è diffusa.