Colombi e deiezioni canine: un rischio sanitario sottovalutato per bambini e soggetti fragili. In un’Italia che conta oltre 65 milioni di animali da compagnia, il tema dell’igiene urbana rimane una delle sfide più sentite delle nostre città. Aree gioco, marciapiedi e spazi verdi sono sempre più esposti a contaminazioni invisibili ma potenzialmente pericolose, soprattutto per i più piccoli.
Il decoro urbano è oggi una delle priorità nelle città italiane, dove la convivenza tra persone, animali domestici e fauna urbana richiede attenzione, rispetto delle regole e consapevolezza dei rischi sanitari. Secondo il Rapporto Assalco-Zoomark 2024, di oltre 65 milioni di animali da compagnia in Italia, circa 9 milioni sono cani. Una presenza che arricchisce la vita sociale e affettiva delle nostre comunità, e che comporta anche responsabilità precise.
La mancata raccolta delle deiezioni canine e la proliferazione dei colombi urbani rappresentano un rischio concreto per la salute pubblica, non solo un problema di decoro urbano. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno in Italia si registrano centinaia di casi di zoonosi trasmesse da animali domestici e fauna urbana, con una maggiore incidenza nei bambini. Le deiezioni canine, ad esempio, sono tra le principali cause di contaminazione da uova di Toxocara nei parchi urbani, con una prevalenza che può superare il 20% dei campioni analizzati in alcune città.
Malattie come toxocariasi, giardiasi, salmonella ed escherichia coli possono essere trasmesse attraverso superfici contaminate diventando veicolo di agenti patogeni, con conseguenze che vanno dalla semplice sporcizia fino a rischi sanitari più gravi soprattutto per i bambini che frequentano aree gioco e spazi verdi, anziani e soggetti particolarmente fragili.
Per questo motivo, la normativa vigente – composta da regolamenti comunali e ordinanze locali – impone ai proprietari di cani l’obbligo di raccogliere le deiezioni e di utilizzare strumenti come sacchetti igienici e, dove richiesto, bottigliette d’acqua per il dilavamento, soprattutto in prossimità di portoni, vetrine, fermate autobus e aree gioco per bambini.
“Il rispetto delle regole di igiene e la rimozione immediata delle deiezioni sono gesti semplici ma fondamentali per la salute pubblica e il decoro delle nostre città. L’approccio One Health ci insegna che la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente sono strettamente interconnesse: solo con comportamenti responsabili possiamo garantire città più vivibili e sicure per tutti”, sottolinea Paolo Sani, Presidente di Federchimica AISA.
“Il benessere animale non è solo una questione etica, ma un pilastro della salute pubblica. Un animale sano e controllato è una garanzia in più per la sicurezza di tutti, soprattutto dei bambini che sono i primi a entrare in contatto con gli spazi pubblici. È fondamentale che ogni proprietario sia consapevole del proprio ruolo e delle conseguenze delle proprie azioni sulla collettività”, dichiara Arianna Bolla, Past President di AISA.
Se la gestione dei cani richiede responsabilità individuale, la presenza dei colombi urbani impone invece strategie istituzionali coordinate. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), una densità superiore a 300-400 individui per chilometro quadrato è già considerata problematica, ma sia in alcune grandi città come Milano, Roma, Venezia e Firenze sia in città e paesi di piccole dimensioni si possono raggiungere concentrazioni molto più elevate, con stime di migliaia di esemplari per km². Le deiezioni dei colombi, oltre a deturpare monumenti e spazi pubblici, possono essere veicolo di agenti patogeni come ornitosi, toxoplasmosi e salmonellosi, con rischi particolari per soggetti immunodepressi, anziani e bambini.
La gestione dei colombi richiede quindi interventi istituzionali coordinati: molte amministrazioni comunali stanno adottando misure come il controllo della fertilità mediante la somministrazione di anticoncezionali, la limitazione dell’alimentazione pubblica, l’installazione di dissuasori, e campagne di informazione per sensibilizzare i cittadini.
In alcune città, come Venezia e Firenze, sono stati avviati progetti pilota per il controllo della popolazione dei colombi attraverso metodi non cruenti e il monitoraggio sanitario degli esemplari, coinvolgendo anche la Soprintendenza ai Beni Culturali per la tutela del patrimonio storico.
Tuttavia, un coinvolgimento ancora più attivo di specialisti da parte delle Amministrazioni Comunali, e un maggiore investimento nelle attività di monitoraggio del territorio potrebbero ulteriormente rafforzare l’efficacia e la sostenibilità delle strategie adottate, favorendo soluzioni innovative e condivise tra istituzioni e cittadini.
Il 2° Rapporto One Health “La salute della città e dei territori”, presentato in Senato nel febbraio 2025, sottolinea come la gestione della convivenza tra uomo e animali sia una delle principali sfide per la qualità della vita urbana nei prossimi decenni, richiedendo soluzioni integrate e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti.
È in questo contesto che Federchimica AISA rinnova il proprio impegno a promuovere informazione, prevenzione e comportamenti virtuosi, in linea con i principi One Health e con la missione di garantire il benessere animale e umano. La sfida del decoro urbano è una responsabilità condivisa: solo attraverso l’impegno di tutti, cittadini, istituzioni e imprese, sarà possibile costruire città più pulite, sicure e accoglienti per le generazioni presenti e future.