Dopo l’appello contro l’abbandono con il supporto della testimonial d’eccezione Sabrina Ferilli e la campagna di informazione #AMAMIeBASTA, realizzata in collaborazione con Anas, prosegue l’attività di LNDC con un’altra azione di sensibilizzazione verso gli animali abbandonati.
Un po’ dappertutto in Italia è arrivato il caldo e anche quest’anno LNDC Animal Protection vuole sensibilizzare tutti i cittadini ad aiutare i randagi e gli animali senza casa. La siccità è un grave problema che sta colpendo sempre più aree del nostro Paese, alternata a gravi fenomeni alluvionali, ma comunque la scarsità d’acqua è predominante e mette a dura prova la vita di tanti animali che vivono liberi. Non soltanto cani e gatti, ma anche animali selvatici e uccelli che nei periodi aridi fanno una grande fatica a trovare da bere. LNDC Animal Protection si appella a tutte le persone che hanno un’attività commerciale o una casa su strada affinché lascino fuori dalla loro porta una ciotola d’acqua per dare un po’ di sollievo a queste creature bisognose.
“Si tratta di un gesto a costo zero, ma che può letteralmente salvare una o più vite”, afferma Piera Rosati – presidente LNDC Animal Protection-. Gli animali senza casa, con l’assenza prolungata di piogge, non possono nemmeno bere dai posti in cui sono solitamente abituati a farlo. Ecco perché lasciare un po’ d’acqua fuori dalla propria porta rappresenta un segnale di civiltà e di solidarietà verso chi è meno fortunato e in grave difficoltà con il clima di questo periodo. È importante cambiare l’acqua almeno una volta al giorno o anche di più, in modo da assicurarsi che sia sempre pulita. In caso contrario, complice il caldo, potrebbe causare il proliferare di batteri e virus pericolosi per gli animali che vanno a bere. Ovviamente mi rendo conto che l’acqua è un bene prezioso e in alcuni casi anche molto raro, a causa della crisi idrica attuale, e per questo non deve essere sprecata. È anche vero, però, che questi cambiamenti climatici e la conseguente siccità sono in parte dovuti all’uomo e non è giusto che gli altri animali paghino il prezzo dei nostri errori. Proprio perché siamo responsabili del problema, dobbiamo anche assumerci la responsabilità di mitigare il danno per gli altri. Dare da bere a chi ha sete, a qualunque specie appartenga, non è mai uno spreco d’acqua. I veri sprechi da evitare sono altri, ad esempio stando attenti a chiudere il rubinetto quando ci spazzoliamo i denti o mentre ci insaponiamo. Non neghiamo la possibilità di bere a chi non ha altri modi per farlo. Anche quest’anno diciamo: disseta un randagio, salva una vita.”