Trasporto degli animali vivi, un passo indietro?

Trasporto degli animali vivi
© Essere Animali

Le associazioni di protezione degli animali Essere Animali, Animal Equality, Ali, Ciwf e Lav hanno diramato un comunicato stampa nel quale esprimono la propria delusione per  la posizione dell’Italia, in particolare del ministro Francesco Lollobrigida, in merito alle condizioni di trasporto degli animali vivi.

Trasporto degli animali vivi al consiglio Agrifish

L’occasione di confronto è quella offerta dal consiglio Agrifish a Bruxelles, il consiglio Agricoltura e Pesca. Qui il Portogallo insieme a Francia, Grecia, Irlanda, Lituania, Lettonia, Romania e Spagna, ha presentato una mozione di revisione della legislazione sul trasporto degli animali. Il riferimento è il Regolamento (EC) No 1/2005, che costituisce già un passo avanti rispetto alla versione del 2004, ma sul quale sono stati sollecitati ulteriori modifiche nel rispetto degli animali.

Perché un passo indietro?

Il documento diffuso dai Paesi capeggiati dal Portogallo e appoggiato dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare italiano Francesco Lollobrigida richiama l’attenzione sull’importanza dei trasporti di animali per la catena di produzione alimentare. La conseguenza, è che l’Europa dovrebbe cercare di facilitarli e non di ostacolarli, o comunque di vietarne alcuni i limitarli.

Secondo le associazioni animaliste, la richiesta rischia di affossare la revisione del regolamento, che prevede tempi massimi di percorrenza e il passaggio al commercio di carne e carcasse (non di animali vivi), proprio per garantire gli animali.

Sempre le associazioni animaliste rilevano come tra i Paesi che portano avanti la nota del Portogalli ce ne siano molti coinvolti in casi di tragedie e violazioni delle normative europee. Per esempio, per il trasporto via nave, quelle delle navi Karim Allah ed Elbeik con l’uccisione di migliaia di bovini nel Mediterraneo, e su strada citando Romania e altri paesi dell’Est Europa.

La posizione degli animalisti rispetto alla revisione

Cosa fare allora? Le associazioni propongono alla Commissaria europea per la Salute e la Sicurezza alimentare Stella Kyriakides di tenere conto delle raccomandazioni della Commissione d’inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (Anit) e quindi garantire che la proposta attesa per ottobre 2023 rimanga incentrata sull’approvazione di misure che consentano di alleviare le sofferenze di milioni di animali dovute ai trasporti su lunghe distanze.

La Commissaria per altro aveva già espresso parere favorevole in merito, e con lei Germania, Austria, Danimarca e Lussemburgo che si sono opposti al documento del Portogallo.

Ed ecco la dichiarazione di Stella Kyriakides: “Se la scienza e l’esperienza ci dicono che certe pratiche di trasporto sono dannose per il benessere degli animali, che potrebbero anche rappresentare una minaccia per la salute degli animali e, di conseguenza, per la salute umana, credo e sarete d’accordo con me che dobbiamo trovare il modo di adeguare queste pratiche. L’immobilismo non è un’opzione. Il cambiamento è necessario perché il benessere degli animali è una componente fondamentale del nostro sistema di produzione alimentare sostenibile

Le associazioni dal canto loro evidenziano come la richiesta di modifica del regolamento arrivi dai cittadini, e la risposta più adeguata sia porre fine alle pratiche di trasporto crudeli e non supportate dalla scienza, per passare al trasporto di carne e carcasse.