Petcare negli Stati Uniti, crescita progressiva

Petcare negli Stati Uniti

L’industria del petcare negli Stati Uniti ha superato la soglia dei 100 miliardi di dollari nel 2020 e non ha mai smesso di crescere, raggiugendo un giro d’affari di 136,8 miliardi nel 2022 (dati American Pet Product Association). Una crescita del +10% rispetto al 2021. Secondo Bloomberg Intelligence nel 2023 raggiungerà i 195,6 miliardi di vendite.

Petcare negli Stati Uniti, le categorie

La categoria petfood & treats è la più consistente nel petcare e nel carrello dei petlover. A livello globale raggiungerà i 133,9 miliardi quest’anno (stima Euromonitor International), negli Stati Uniti dovrebbe toccare i 53,2 miliardi, +16,2% rispetto al 2021. Si tratta di prodotti che il Paese esporta per un valore di 2,4 miliardi di dollari nel 2022 (+20% rispetto al 2021, alimenti per cani e gatti).

Le altre categorie nel petcare sono comunque tutte in attivo. Eccole in ordine di valore:
-cure veterinarie e prodotti veterinari, 35,9 miliardi , +4,7%
-articoli non food, animali vivi, medicinali veterinari da banco, 31,5 miliardi, +5,7%
-servizi quali toelettatura, dog sitting e pensioni per cani, 11,4 miliardi, +20%.

Più in dettaglio, sono tutte in crescita anche le diverse categorie di petfood, secondo Circana, nel periodo da giugno 2022 a giugno 2023. Le vendite di cibo secco per cane sono cresciute del +19,7% (+12,3% dal 2021 al 2022), produttori leader Nestlé Purina e Mars Petcare, il secco gatto è cresciuto del +21,8% (+13,2% tra 2021 e 2022), leader sono sempre Nestlé Purina ma con Big Heart Pet Brands.

Nel cibo umido, quello per cane è cresciuto del +12,5%, quello per gatto del +14,6%.

La categoria del freddo/surgelato è più piccola ma molto dinamica: +31,7% la crescita per il cane, +19,4% per il gatto, con crescite a doppia cifra anche tra 2021 e 2022, soprattutto per il cane, +35,8%.

Infine, la categoria snack e premietti nel 2023 il segmento cane toccherà i 3,95 milioni di dollari, +12,8% rispetto al 2022, e qui oltre al brand Big Heart Pet Brands la leadership è tenuta dalla marca propria. Il segmento gatto cresce del +15,1% e vale 1,27 miliardi, guidato dai brand Mars Petcare e Nestlé Purina.

Chi sono i pet owner statunitensi?

Il 66% delle famiglie, negli Stati Uniti, possiede almeno un animale domestico. Sono 86,9 milioni di famiglie  parimenti distribuite nelle fasce generazionali. È la prima volta che Gen Z e Millennials, Gen X e Baby Boomer, si equivalgono numericamente. Questo grazie alla crescita consistente delle adozioni da parte dei più giovani tra 2018 e 2022. Per esempio nel 2018 l’11% dei componenti della Ge Z possedeva un animale da compagnia. Nel 2020 la percentuale è  arrivata al 14% e al 16% nel 2022. Per i Millennial è passata dal 31% nel 2018 al 32% nel 2020, fino al   33% nel 2022. Nelle generazioni più anziane la percentuale ha invece oscillato verso il basso, anche se di pochi punti. Per la Gen x si passa dal 26% nel 2018 al 24% nel 2020 e al 25% nel 2022; per i baby Boomer dl 29%% nel  2018 al 27% nel 2020 e al 224% nel 2022.

-36% Millennial che posseggono un cane o un gatto
-17% Gen Z che posseggono un cane
-15% Gen Z che posseggono un gatto
-24% Gen X che posseggono un cane
-25% Gen X che posseggono un gatto

La spesa  per i pet tra le generazioni

Chi spende di più tra le generazioni? È la Gen X, con una cifra media annua di 949 dollari, seguita dai Baby Boomer con 842 dollari, dai Millennials con 679 dollari e dalla silent generation (nati tra il 1928 e il 1945) con 495 dollari. In coda la Gen Z con 369 dollari (fonte: APPA National Pet Owners Survey).

In generale, in 10 anni la cifra annua investita per gli animali da compagnia è cresciuta del +54% (dati: MarketWatch) passando da una media annua di 631 dollari a 969 dollari, anche se rispetto agli introiti la percentuale è scesa, dallo 0,97% del 2017 allo 0,88% nel 2021. Tra le generazioni, la quota maggiore di spesa è quella di Baby Boomer e silent generation, i più anziani, varia tra l’11,07 e l’1,18% degli introiti annui. La Gen Z spende lo 0,83%, la Gen X lo 0,81%, i Millennials lo 0,74%. Questa differenza potrebbe nascere dal fatto che i più giovani sono a inizio carriera lavorativa e hanno meno risorse.

Dove si acquista il petcare negli States?

Al primo posto nelle preferenze il negozio fisico, 38%. Elevata la percentuale dell’online, 34%. Il 12% si informa online e acquista in negozio, viceversa il 7% visita il negozio ma acquista online.

L’online comunque lo hanno provato quasi tutti: il 90% negli ultimi 12 mesi ha acquistato qualcosa per i pet in rete. La categoria più comunemente acquistata online è quella del cibo e snack: l’80% dei pet owner ha acquistato cibo online, il 74% snack, nel 2022.

33,9 miliardi di dollari – vendite petfood nel negozio fisico, 2023, +6,5%
18 miliardi di dollari – vendite petfood online nel 2023, +15,3%

11 miliardi di dollari – vendite snack totali, 2022 di cui:
34% online

Tra chi ha acquistato da un eCommerce, il 42% si è fatto recapitare la spesa a casa, il 46% l’ha ritirata instore, il 13% in modalità drive, dal marciapiede del negozio.

Il 28% di chi ha acquistato petfood ha aderito a un servizio di spesa online in abbonamento (nel 2020 erano il 31%), il 18% di chi ha acquistato snack.

Si tratta di percentuali destinate a crescere, stando alle affermazioni dei consumatori. Certamente sia l’acquisto che l’informazione sul prodotto avvengono in modalità omnicanale.

52% – pet owner che hanno trovano nuovi prodotti visitando il negozio fisico
45% – pet owner che hanno fatto scouting di nuovi prodotti online
38% – pet owner che hanno trovato novità grazie ai social
38% – pet owner che hanno appreso di nuovi prodotti grazie a parenti e amici
28% – pet owner che chiederebbero novità ai commessi dei petstore
27% – pet owner che si rivolgono ai veterinari per informarsi sulle novità

Ci sono anche canali diversi di informazione, che si sovrappongono a quelli citati:

50% – i pet owner che frequentano il sito di un produttore petfood per informarsi sulle novità (nel 2020 erano il 45%)
45% – si informa su YouTube
43% – si informa sui siti dei retailer
33% – dai siti di recensione prodotto
32% – su Instagram
25% – su TikTok
18% – su Twitter (X) o Pinterest
12% – sui blog
11% – da Snapchat

La quota maggioritaria delle vendite per la categoria “treats” (snack) è quella online, 34%. Su questi prodotti incidono motivazioni diverse legate alle tante  funzioni che gli snack assolvono e alla varietà dei formati. La parte maggiore è destinata ai cani, 78%, ma il segmento gatto è il più dinamico, quindi quello nel quale ci sono maggiori opportunità di crescita. La maggior parte sono treat “indulgent”, non funzionali quindi: il 36%. I trend principali sono il benessere dell’animale e umanizzazione, quindi il treat per rafforzare il legame e per la funzionalità (pulizia dentale, addestramento).

da un articolo di Pet Food Processing

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