Integratori per cani e gatti, mangimi complementari, petfood supplements, comunque vengano chiamati, sono prodotti che contribuiscono a integrare la dieta con sostanze utili per la salute. L’organismo da solo non le sintetizza, e la dieta quotidiana non riesce a fornirne la giusta quantità. L’indagine del Permanent Pet Watch ne analizza i consumi presso un panel di proprietari di cani e gatti: l’80% donne, e complessivamente 58% proprietari di cani e 64% di gatti.
Perché si acquistano integratori per cani e gatti
Ad acquistare pet supplements sono il 32% dei rispondenti, in maggioranza per il cane, il 34%, ma anche per il gatto, 26%.
Rispetto alle dichiarazioni di preoccupazione per la salute del proprio pet, la percentuale di chi si rivolge agli integratori per risolverle è solo un terzo del totale.
Proprietari di gatti – le patologie più temute sono i problemi alle vie urinarie e renali (59%), problemi intestinali (48%, questa è una patologia trasversale).
Proprietari di cani – le patologie temute sono quelle osteoarticolari (41%), dei denti e della bocca (42%) e della digestione (38%), problemi intestinali (48%, questa è una patologia trasversale).
A preoccupare poco i pet lover sono lo stress del proprio animale (19%) e i boli di pelo (16%).
Ci sono alternative all’impiego degli integratori? La metà di chi dichiara di non acquistarne si affida con sicurezza alla scelta di un alimento completo che integra anche ingredienti funzionali alla prevenzione di determinate patologie (quelle più temute: renale, osteoarticolare, orale, digestiva).
Il mercato dei pet supplements
I dati sono quelli del National Animal Supplement Council con riferimento al periodo della pandemia, quello in cui abbiamo passato più tempo con gli amici animali: i consumi di integratori sono cresciuti e nel 2020 il mercato globale valeva tra 200 e 300 milioni di dollari.