Il funzionamento delle polizze per i pet

L’assicurazione per gli animali facilita l’accesso alle cure mediche e offre una copertura in caso di danni causati dai quattro zampe. Funziona come una qualsiasi altra polizza

assicurazione - Detrazione per il veterinario
Detrazione per il veterinario

Durante la pandemia e il relativo lockdown gli italiani hanno aperto le loro case ai pet. Abbiamo oltre 62milioni di animali d’affezione (il che di fatto vorrebbe dire, uno per ogni abitante), di cui 16 milioni sono cani e gatti. Ma avere un animale da compagnia vuol anche dire prendersene cura facendo attenzione ai bisogni e alle necessità del pet. Imprevisti ne possono capitare e non solo legati alla sua salute. Perché allora non prendere in considerazione la possibilità di disporre di una copertura assicurativa a misura di pet?

È OBBLIGATORIA O NO?

Sull’obbligatorietà di stipulare o meno una polizza assicurativa per i pet è necessario fare subito un po’ di chiarezza. Oggi infatti le cose sono cambiate rispetto a quanto accadeva fino al 2009, quando il Ministero della Salute aveva stilato una lista di razze canine considerate aggressive per le quali sussisteva l’obbligo di sottoscrivere una polizza Rc per danni a terzi causati dall’animale stesso. Questa nota -e peraltro alquanto contestata- black list è stata abolita contestualmente all’affermazione che il proprietario del cane è il primo responsabile. Quest’ultimo infatti dovrà comunque rispondere civilmente e penalmente nel caso l’animale provochi danni o lesioni a terze persone, e questo a prescindere dalla razza.

Nonostante quindi non vi sia più l’obbligo di stipulare una polizza per cani, esistono però dei casi specifici in cui per legge è possibile imporla. Un’ordinanza del 2013 del Ministero della salute ha dato vita al Registro dei cani dichiarati a rischio elevato di aggressività, che viene compilato e aggiornato dai servizi veterinari. Quindi, a prescindere dalla razza o dalla taglia, dietro segnalazione del veterinario, l’assicurazione diventa obbligatoria per gli animali inseriti in tale registro a seguito di aggressioni, morsicature o comunque comportamenti poco equilibrati. In tutti gli altri casi, l’assicurazione resta facoltativa, anche se vivamente consigliata. A questo proposito va ricordato che l’articolo 2052 del Codice Civile prevede che il proprietario di un animale, o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dallo stesso animale, sia che questi fosse sotto custodia sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che si possa provare il caso fortuito.

COPERTURA PER DANNI A TERZI

Ma quali danni può causare un cane? Solo per fare due esempi, può provocare la caduta di una persona che a seguito di ciò subisca una lesione, oppure può essere causa di un incidente automobilistico che abbia conseguenze su cose o persone. Sebbene sia più difficile, anche i felini, per via della loro indole di curiosi esploratori, potrebbero dare fastidio ai vicini di casa provocando danni nel loro giardino. In tutti questi casi l’assicurazione rimborserà la cifra spesa dal proprietario per il risarcimento dei danni provocati dal suo animale. Esistono anche delle compagnie che offrono garanzie aggiuntive, come la copertura delle spese legali nel caso sorgano delle controversie che richiedano l’intervento di un avvocato.

RIMBORSO DELLE SPESE VETERINARIE

Oltre a coprire i danni provocati a terzi, le polizze a “misura di pet” prevedono anche coperture per le spese sanitarie. Infortuni, cure di pronto soccorso veterinari, una malattia che richiede esami diagnostici, la spesa per i vaccini obbligatori, ma anche le visite e i controlli periodici necessari. Queste sono alcune delle spese -più o meno costose- che si devono sostenere per garantire il benessere dell’animale. Anche in questo caso, la compagnia assicurativa si farà carico di rimborsare le spese come indicato nel contratto, che va sempre letto con molta attenzione prima di venire sottoscritto. In tema di coperture sanitarie vanno segnalate alcune compagnie che offrono anche l’assistenza veterinaria 24 ore su 24, convenzioni con cliniche o associazioni di veterinari, oltre al supporto per la ricerca e il recupero dell’animale smarrito.

FACCIAMO DUE CONTI

La stipula di un contratto assicurativo implica il pagamento di un premio che indicativamente oscilla dai 50 ai 100 euro annui che si possono versare semestralmente o annualmente. Sul costo della polizza però incidono delle varianti che dipendono non solo dalle coperture integrative scelte, ma anche da altri fattori legati alla tipologia di animale. Assicurare un gatto costerà di meno rispetto al cane. Su quest’ultimo inciderà la razza (per esempio un barboncino toy implicherà un premio più basso rispetto a un rottweiler) ma anche l’età, un animale giovane avrà meno possibilità di ammalarsi di uno in la con gli anni.

MERCATO DI NICCHIA? OGGI NON PIÙ

Nel resto d’Europa, assicurare l’animale di casa è una realtà consolidata da tempo. Primeggia la Gran Bretagna dove assicurare la vita di un pet è una priorità. Le polizze proposte hanno una copertura molto ampia, basti pensare che viene rimborsato anche il costo degli annunci e il premio offerto in caso di ritrovamento dell’animale smarrito e le spese per la pensione o per un dog sitter nel caso in cui il proprietario venga ricoverato in ospedale. Anche in Italia questo settore è molto avanzato. Se fino a qualche anno fa era ancora da considerarsi un prodotto di nicchia, oggi quasi tutte le compagnie assicuratrici sono in grado di offrire assicurazioni ad hoc per soddisfare le esigenze di quanti hanno intenzione di tutelare se stessi e il proprio animale.