L’Osservatorio Immagino di GS1 Italy (osservatorioimmagino.it) ha analizzato il settore del pet food, per il quale, nello specifico, sono state prese in considerazione ben 4.700 referenze trattate prevalentemente nella gdo relative all’anno 2022. I prodotti del pet food e gli atteggiamenti di consumo sono stati paragonati con il relativo settore alimentare umano nei supermercati e negli ipermercati. Questo il dato che emerge: i pet owner manifestano la stessa attenzione per sé stessi e per i propri animali da compagnia quando si tratta di salute e alimentazione. La ricerca viene presentata in occasione della fiera Zoomark International.
In questo contesto emergono dei trend che vivacizzano il settore, primi fra tutti free from, rich-in e italianità. In questi tre ambiti si sviluppa la maggior parte dell’offerta e della domanda di prodotti alimentari per pet e, al contempo, questi tre universi sono estremamente dinamici tanto quanto predisposti alla crescita ancor più del relativo umano.
Rich-in
Prendendo in considerazione il segmento dei rich-in che, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Immagino, comprende 1.804 referenze, il trend di vendita in termini di valore è del +6,7%, dato praticamente pari, ma in negativo, a quello dei volumi (-6,8%). Una fetta consistente dei prodotti “ricchi in” (1.120) possiede un sostanziale contenuto di vitamine con un trend a volume che sfiora il -11%. Il trend sui volumi più consistente (+17,4%) riguarda i prodotti con alto contenuto di prebiotici che rappresentano 212 delle referenze prese in esame da GS1 Italy. Questa è, infatti, una delle tendenze considerate più dinamiche insieme con gli ingredienti naturali (87 prodotti, +16,8%) e il rich in minerals (350 prodotti, +10,6%).
Scendendo nel dettaglio è possibile definire ancora meglio i trend in atto a seconda del target di riferimento, se, quindi, per cane o per gatto, prendendo in considerazione i due animali da compagnia maggiormente presenti nelle case degli italiani. E, sebbene le percentuali varino sia sui valori sia sui volumi, la scala per così dire gerarchica di importanza degli elementi che arricchiscono il pet food è la medesima, con il podio che viene dominato dall’alto livello di vitamine.
Free from
Anche il free from è in tendenza nel mondo dell’alimentazione umana sia per una maggiore attenzione agli allergeni, sia per “nuovi” stili alimentari che diventano sempre più presenti: nascono così sempre più referenze, e talvolta società intere, vocate al senza lattosio, senza glutine e via discorrendo. Come i consumatori prestano sempre più attenzione a questi elementi nel proprio carrello della spesa, così avviene quando gli stessi compiono scelte per cane e gatto: sono oltre 1.700 i prodotti considerati per analizzare i fenomeni di consumo che ricadono nel mondo del free from; si passa dai prodotti senza coloranti, a quelli che riportano il claim senza zuccheri, seguiti poi dal grain free/low grain, poche calorie e privi di OGM: quasi tutti sostenuti da trend di vendita particolarmente positivi sia a valore che a volume.
Made in Italy
Nel mondo della nutrizione dei cani e dei gatti, l’Osservatorio Immagino ha individuato 517 prodotti con i claim “made in Italy”, “prodotto in Italia”, “solo ingredienti italiani”, “100% italiano” oppure che riportano indicazioni protette, la bandiera del nostro Paese o ancora il nome di una regione specifica. Anche qui il comportamento è speculare con quello dell’acquisto per l’uomo. Del paniere di referenze rilevate dallo studio di GS1 Italy, ben 500 possiedono in etichetta la bandiera italiana con un trend sui volumi che supera il +9%. 352 prodotti vengono dichiarati come prodotti in Italia con un trend sui volumi oltre il +13%.
Anche i pet guardano alla sostenibilità
Free from, rich-in, made in Italy funzionano anche nel pet food. E, sempre per la teoria relativa alla correlazione tra le scelte che il pet owner fa per se stesso e per il proprio animale da compagnia, nelle rilevazioni fatte dall’Osservatorio Immagino non poteva mancare la sostenibilità. Sostenibile inteso sotto diversi punti di vista e che, forse, nel segmento del pet food diventa ancora più differenziante e di valore.
Il rispetto per gli animali
Il proprietario di cani o gatti, ça va sans dire, è attento al rispetto per gli animali: qui l’Osservatorio GS1 Italy ha individuato un paniere di 825 prodotti in cui il claim più in trend (+10,5% volume) è “no cruelty” seguito dal logo “cruelty free”. Sempre in relazione a questa tendenza, 638 sono i prodotti che riportano in etichetta riferimenti all’allevamento e all’agricoltura sostenibile, con uno stacco importante del claim “Bio” rispetto ad altri argomenti. Infine, la gestione delle risorse, importante, ma con percentuali più esigue, viene rappresentata da 308 prodotti sul mercato. Qui, aldilà delle buone performance di claim come “vegetale” o “riciclabile”, sono in negativo i valori di “compostabile” che sui volumi segna un -14,2%.