LA SCOPERTA PERSONALE DEL PETFOOD
Era, se ben ricordo, il 1980, dopo la separazione ero tornato single ed abitavo in
una piccola mansarda di un antico palazzo nel centro città. Unica compagnia un
giovane Bobtail femmina di nome Briciola che scandiva i tempi delle mie
giornate trascinandomi con i suoi trenta chili giù dalle scale quando decideva
che era il momento di uscire per fare una lunga passeggiata. Per portarlo in campagna
a divertirci all’aria aperta avevo preso una Citroen 2 CV furgonata azzurra
che mi permetteva di percorrere strade di campagna arrivando a zone tranquille
ed isolate. Una situazione perfetta ed invidiabile se non fosse che Briciola
soffriva di problemi intestinali e tenendo conto dei suoi trenta chili e delle
dimensioni della mansarda la situazione era spesso non facile da gestire. Dopo
un’attenta visita del veterinario mi fu consigliato di metterla a dieta: riso bollito
con carne tritata. Visto che io ero abituato a non farmi da mangiare arrangiandomi
con insaccati, formaggi, verdure e frutta che disponevo sul tavolo utilizzando il
Corriere della Sera come tovaglia (avevo la brutta abitudine di leggere mentre
mangiavo) mi sono trovato nella condizione di dover preparare il cibo per il mio
cane. Situazione che vivevo con grande senso del dovere ma anche con grande
fatica, soprattutto perché i problemi intestinali in realtà non si erano risolti con
questa dieta ma solo leggermente migliorati. Ritornato dal veterinario sperando
di trovare soluzioni migliori al mio problema, concordammo di provare un
nuovo alimento, prodotto industriale, secco che in apparenza non sembrava
essere una scelta azzeccata sia per l’odore che per la consistenza. Non avevo
altre alternative che provarlo. Briciola dopo le prime resistenze lo accettò di
buon grado e in pochi giorni la sua condizione migliorò nettamente. Potevo
spegnere il gas e mettere via le pentole; avevo scoperto il petfood. Da quel giorno
divenni un grande sostenitore dell’alimentazione industriale per il cane ed il
gatto. A proposito di gatto, qualche anno più tardi il mio splendido felino di
nome Mirò presentò i sintomi di un’infezione renale che riuscii a curare solo con
una dieta prodotta da una azienda americana e da noi importata solo da poco.
La produzione di diete specifiche per le diverse patologie qualificò il petfood
rendendolo sempre di più il prodotto alimentare migliore per un’alimentazione
equilibrata e corretta per il cane e il gatto ampliando sempre di più il mercato e
d’altra parte migliorando la qualità della vita degli animali da compagnia. Anche
i veterinari negli anni, di fronte ad approfondite ricerche e studi si sono convinti
che il petfood è l’alimentazione migliore. Dalle ultime indagini risulta infatti che
la quasi totalità dei veterinari per animali da compagnia consiglia ai propri
clienti di alimentare i loro animali con il petfood che oggi si propone sul mercato
con una gamma di prodotti talmente vasta da poter coprire ogni specifica
esigenza. Mi raccontava pochi giorni fa un dirigente di una multinazionale del
settore che il loro listino comprende più di 1600 referenze. Certo il mercato è
molto cambiato rispetto al giorno in cui il mio veterinario mi ha consigliato
(forse non ancora del tutto convinto) di provare un nuovo alimento secco che ricordava
molto i popcorn.